Tanz! Procaci rimedi per menti fervide

Racconto-concerto d’ispirazione filosofica per voci, musicisti e macchinette elettroniche

Scenario Pubblico International Choreographic Centre

2014/2015

La linea – affabulante e musicalissima, ironica e persino burlescamente lirica – è un po’ in odore di quegli “assurdi” salotti, raffinati e irripetibili della leggendaria Cathy Berberian.

È il “raccontoconcerto” per voci, musicisti e macchinette elettroniche concepito, generato e “cresciuto” scenicamente da Emanuele Coco (a Scenario Pubblico di cui ha concluso la stagione di danza e non solo) che ne è anche necessaria voce recitante nonché autore di sequenze elettroniche e composizioni musicali.

Carmelita Celi, La Sicilia

Una produzione Scenario Pubblico International Choreographic Centre Sicily, Tanz! “raccontoconcerto” racconto/concerto per voci, musicisti e macchinette elettroniche.

Tanz! è un racconto/concerto d'ispirazione filosofica in omaggio alla danza nella sua accezione fisica e simbolica.

Nel 1936 Wilhelm Reich – psicanalista austriaco e allievo di Freud – sosteneva che la società moderna costringe uomini e donne a una volontaria “prigionia” che genera malessere, nevrosi, insoddisfazione e aggressività. Scriveva a proposito: “Nel conflitto tra istinto e morale, tra ego e mondo esterno, l’organismo è costretto a blindarsi. Tale ‘blindatura’ si traduce in una capacità più o meno ridotta di vivere. L’uomo teme e odia l’uscita dalla sua prigione. Questo è il grande enigma”.

Si tende l’orecchio alla musica e alle sequenze elettroniche. È un racconto-concerto colto e divertente. Un formato inusuale in cui l’ascoltatore , privato è affidato il piacere di un ascolto che lo rende in qualche misura artefice delle vicende. Ognuno di noi, quando chiude gli occhi, diventa un grande inventore di paesaggi, figure, visi, immagini. Il raccontoconcerto è in tal senso del tutto differente dal musical o dal melodramma. Esso trova i suoi ispiratori più remoti nei cantastorie e nei riti arcaici, quelli più recenti in artisti come Arthur H o Frank Zappa. Parimenti prende le distanze anche dai normali readings, in cui un lettore parla e i musicisti improvvisano. Qui parole e musica sono scritte insieme, in contrappunto.